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Itinerario di una settimana in Sicilia Occidentale

La Sicilia Occidentale è forse una delle zone dell’isola più conosciute e visitate perché ha molto da offrire ed è adatta a ogni tipo di viaggiatore e budget. Però se siete dei viaggiatori avventurieri, che amano la scoperta, il relax e le lunghe passeggiate siete nel posto giusto. Vi porto a spasso in un itinerario di una settimana in Sicilia Occidentale con diverse tappe per godervela al massimo!

Cosa vedere in Sicilia Occidentale

Da Palermo a Trapani: itinerario di una settimana

Normalmente su tutte le guide l’itinerario classico è arrivo a Palermo, visita in una giornata e mezza della città. Poi Castellammare del Golfo, la riserva dello Zingaro, Scopello, San Vitolo Capo e Trapani, città che normalmente viene utilizzata solo come porto per raggiungere le Egadi, nonostante sia una città bellissima. In questo itinerario in Sicilia Occidentale vi porterò alla scoperta delle sue perle poco frequentate, ma imperdibili.

Quando andare in Sicilia Occidentale?

La Sicilia Occidentale è perfetta in ogni stagione, grazie alle sue temperature sempre favorevoli e alle poche precipitazioni. Nonostante questo, le due stagioni migliori per programmare un itinerario in Sicilia sono l’autunno e la primavera. Se potete partire solo in estate, il vostro itinerario dovrebbe includere molte più tappe naturalistiche, perché in città fa troppo caldo. In inverno, invece è l’opposto, potete prediligere la visita di città e musei.

Tappa 1. Palermo: Giorno 1 e 2

Palermo è una tappa da includere assolutamente in ogni itinerario, vi consiglio di arrivare al mattino presto o la sera prima e visitarla per almeno due giorni. Iniziate sempre con una passeggiata di esplorazione del centro. Palermo è una tappa che merita un approfondimento per la sua arte e storia. Vi consiglio di ripartire al mattino presto del giorno 3 da Palermo, in modo da potervi godere l’ultima colazione in città ricaricarvi e partire per la vera avventura!

Cosa vedere a Palermo in 2 giorni

Tappa 2. Terrasini e Isolotto Cala Rossa: Giorno 3

Per raggiungere Terrasini da Palermo ci impiegherete meno di 1h di autostrada. Vi consiglio di uscire alle indicazioni per Spiaggia Cala Rossa, perché si arriva sulla statale dove si può parcheggiare e scendere al mare. Terrasini è molto frequentata, però Cala Rossa meno e anche l’isolotto di fronte. Inoltre, se avete voglia di fare un trekking in mezzo alla natura, vi consiglio di proseguire ed entrare nella Riserva Naturale Orientata protetta dal WWF. Qui c’è un punto panoramico in cui potete ritrovare la pace e l’equilibrio con la natura.

Paternella e Baia di San Cataldo con la Grotta delle Colombe

Proseguendo si giunge via terra a Paternella e alla Grotta delle Colombe due meravigliose cale. Grotta delle Colombe è un po’ complessa da trovare perché non molto conosciuta, potete cercarla come Baia di San Cataldo. Scendere la lunga scalinata con l’acqua di un blu cristallino e intenso che luccica al sole non può che stregarvi. Se volete godere di uno spettacolo ancora più mozzafiato e unico vi consiglio di salire fino al Bunker di San Cataldo o ai ruderi della torre romana, perché entrambi sovrastano la baia e vi permettono di godervi la forza della natura incontaminata.

Giro in barca al tramonto

 Altra esperienza unica da fare a Terrasini è un giro in barca di una mezza giornata con Pasquale, uomo di mare che per 6 mesi ne fa la propria casa. Una barca che con lentezza vi porta alla scoperta delle cale più belle di Terrasini. I turni di escursione sono due uno al mattino e uno al pomeriggio. Non serve dirlo che vi consiglio quello pomeridiano per godervi il tramonto che cala sui faraglioni, rilassati su una delle tre amache, con un bel passito in mano e del melone.

 Tappa 3. Castellammare e Riserva dello Zingaro: Giorno 4

Vi consiglio di alloggiare a Castellammare, in modo da essere pronti per andare a visitare l’indomani al mattino presto. Infatti, questa è una tappa consigliata solo in bassa stagione perché sono due luoghi molto affollati. Se potete viaggiare solo d’estate, vi consiglio di lasciare l’alloggio prima delle 9 al mattino per potervela godere al massimo oppure evitare il weekend! Per iniziare bene la giornata è di rito mangiarsi la cassatella fritta piena di ricotta al bar “la sorgente”.

Da Catellammare proseguite verso la Riserva dello Zingaro, per entrare nella quale bisogna pagare un biglietto di ingresso. Altro consiglio è di non fermarsi alla prima spiaggia, ma di proseguire almeno fino alla terza. Il percorso non è leggerissimo, soprattutto sotto il caldo, ma ne vale assolutamente la pena.

Rimanendo sempre a Castellammare vi consiglio anche una tappa alla Tonnara di Scopello da evitare nel weekend perché sempre molto affollata. Qui vicino c’è Cala Mazza di Sciacca, posto molto carino che si trova tra i Faraglioni di Scopello e San Vito Lo Capo. Potete noleggiare al Lido Cala Mazza di Sciacca una canoa mono o biposto per potervi spostare verso i Faraglioni o verso le cale meno affollate nella riserva dello Zingaro.

Castellammare e Riserva dello Zingaro

 Tappa 4. Riserva Naturale Monte Cofano e San Vito Lo Capo: Giorno 5

Alloggiando a Castellammare potrete raggiungere in poco più di mezz’ora San Vito Lo Capo, che merita soprattutto in bassa stagione quando è meno affollata. Se però volete comunque godervi lo spettacolo di un mare incontaminato prima e dopo San Vito, sulla costa ci sono delle calette senza servizi. Qui troverete prevalentemente persone del luogo. Dopo San Vito vi consiglio di raggiungere la Riserva Naturale Monte Cofano, perfetta per un leggero trekking in mezzo alla natura o anche per un po’ di relax al mare. Attorno alla riserva ci sono diverse cale. Quella che vi consiglio è la Baia di Cornino, in cui troverete uno scivolo artificiale per tuffarvi in mare. La spiaggia non è completamente di scoglio, l’entrata in acqua è con sabbia, però poi continuando ci saranno scogli sparsi, quindi vi consiglio di munirvi di scarpette da scoglio. Vi consiglio di spostarvi leggermente verso l’entroterra per vedere la Grotta Mangiapane. Questo è un luogo magico perché all’interno ci sono tante piccole case costruite una vicina all’altra nelle quali potrete vedere il presepe vivente di Custonaci in periodo natalizio, mentre tutto l’anno i mestieri di un tempo. Da qui vi consiglio di proseguire fino a Trapani dove si conclude questo itinerario di una settimana in Sicilia Occidentale.

Riserva Naturale Monte Cofano e San Vito Lo Capo

Tappa 5. Trapani: Giorno 6-7

 Molto spesso Trapani viene considerata come il porto dal quale salpare per le Egadi, ma in realtà c’è molto da vedere anche in città. Quindi, vi consiglio di passare qui gli ultimi due giorni. Per esplorare al meglio la città potete fare una lunga passeggiata lungo le mura di tramontana fino ad arrivare alla Torre di Ligny dove ci sono tanti posticini in cui poter fare una sosta per cena. Da provare assolutamente sono le busiate con tutti i tipi di sugo di pesce, vi consiglio di andare all’Hostaria San Pietro. In questo piccolo locale molto casareccio e autentico, potrete gustarvi una bella cena tipica trapanese. Vi consiglio di non perdervi il tramonto qui, perché è uno dei più belli di tutta la città vi troverete davanti a un meraviglioso scorcio con il sole di fronte che tramonta. Trapani è su un promontorio, che sembra quasi dividere il mare in due, di fronte le Egadi accarezzate dal tramonto rosso-aranciato che si riflette sul mare.

Cosa vedere a Trapani

Tappa extra. Le Egadi: Giorno 8-9-10

Se volete continuare il vostro viaggio vi consiglio di andare alle Egadi e di passare in giro per le isole almeno tre giorni. Quella che maggiormente vi consiglio è Levanzo, la più piccola dell’arcipelago ma anche la più bella. Alcune tra le particolarità di quest’isola sono il mare azzurrissimo, sul quale le barche sembrano quasi sospese e il non poter girare altro che a piedi.

Se siete amanti della barca potete andare a Marettimo che si gira prevalentemente in barca altrimenti un altro modo è a piedi o con l’asino. Su quest’isola non ci sono spiagge ma svariate cale chiamate piscine, raggiungibili dal mare.

Cosa vedere alle Egadi

Cosa mangiare in Sicilia Occidentale?

A Palermo vi consiglio lo Street Food, partendo dalla rosticceria, per poi passare all’Arancina (sì qui è femmina), il panino Panelle e Crocché e terminare con il Panino con la Meusa (milza) e le Stiggiola (budello arrotolato e ripieno di cipollotto. Questi ultimi sono dal sapore molto forte, il classico cibo amore o odio a primo morso. Sempre intorno a Palermo non perdetevi le Sfincie tipicamente mangiate nel periodo di San Giuseppe.

Nel trapanese invece ci sono tanti prodotti provenienti dalla tonnara, per esempio uno particolare è il Lattume – ottenuto dalla lavorazione della sacca del liquido seminale del maschio di tonno. Sempre in questa zona c’è il cous cous di pesce, a San Vito Lo Capo, per esempio, a metà settembre c’è il festival del cous cous. A Dattilo, non lontano da Trapani vengono fatti dei cannoli enormi, nei quali la ricotta è poco lavorata.

Cosa mangiare in Sicilia Occidentale?

Ringrazio infinitamente Ilenia per la maggior parte di queste informazioni!

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