Prima di tutto ringrazio Chiara di home.swap.home per aver accettato di essere ospite della rubrica “Scrivi anche tu“, oggi ci racconta di Homeswapping, scambio casa, un metodo di viaggio sostenibile ed economico!
Casa dolce casa! Un vecchio adagio che è un evergreen, mai come ora per giunta! Mi ci sono sempre ritrovata pienamente, perché per me la casa deve essere un luogo accogliente, un rifugio e, fino a una quindicina di anni fa, mai avrei pensato di “cederla” a chicchessia! Eppure, dopo averci rimuginato per qualche tempo, alla fine ho ceduto e mi sono iscritta a uno dei tanti siti di Homeswapping. A dirla così sembra quasi una presa in giro, eppure è semplicemente un accordo tra due famiglie che stipulano un accordo di scambio casa; per un weekend, una settimana o anche per mesi.
Homeswapping: tra dubbi e incertezze
Ma torniamo indietro di qualche anno. Era un po’ che strizzavo l’occhio all’homeswapping, curioso e insolito modo di fare vacanza, di cui ero venuta per caso a conoscenza da un articolo su una rivista. Così, ogni tanto, andavo a curiosare qualche blog di viaggi con esperienze altrui, ma la diffidenza mi impediva di approfondire oltre. Come funziona esattamente? Che garanzie ho di non ricevere una colossale fregatura? Ma perché in fondo dovrei andare a casa d’altri e lasciare la mia amata dimora a perfetti sconosciuti?? Queste domande ogni volta mi bloccavano.
Svolta: lo scambio casa per un viaggio sostenibile
Nonostante le tante domande, io e mio marito ci facciamo coraggio e pensiamo che se non proviamo non sapremo mai come sarà. Risultato? Da 15 anni non facciamo altro! All’inizio, lo ammetto, abbiamo pensato che con tre figli fosse un bel modo di risparmiare sulla vacanza: la casa è gratis, mal che vada ci si accontenta della sistemazione… E invece, man mano che collezionavamo scambi, ci accorgevamo di quelli che erano i veri vantaggi – a prima vista non così evidenti dell’homeswapping. In primis cultura a costo zero! Cosa c’è di più arricchente del ”calarsi” nella vita di una famiglia del posto, vivere e prendersi cura della loro casa, prendere spunti – perché no – per soluzioni di arredo, nutrire il gattino, ascoltare la loro musica, “sbirciare” con i propri figli i libri di scuola dei coetanei stranieri, leggere i libri della biblioteca o giocare con nuovi giochi di società, magari in inglese. E ancora, fare la conoscenza dei vicini di casa o stringere la mano alla famiglia ospitante con cui ci si è scritti per mesi e con cui spesso si diventa amici. Per non parlare, infine, del fatto che sia una modalità di viaggio sostenibile. Non c’è paragone, secondo me, rispetto all’affitto di una casa anonima e non vissuta! Ciò detto, in hotel continuiamo ad andarci, soprattutto quando viaggiamo solo io e mio marito per pochi giorni.
Homeswapping: lo scambio casa che regala forti emozioni
Questi sono solo alcuni degli aspetti esaltanti dello scambio casa e poi… per quanto mi riguarda, già solo la fase della ricerca della zona/ casa ideale sul sito è già viaggiare! Per me è la fase più divertente, anche perché è un’occasione per praticare le lingue straniere e curiosare nelle case altrui. Dimenticavo! Sono Chiara, ho una laurea in Russo, insegno con passione francese in una Scuola secondaria di I grado, adoro viaggiare e l’interior design. Non vi posso descrivere le esperienze di scambi che abbiamo vissuto in questi anni…un cottage a Londra, una vecchia scuoletta di paese riconvertita in casa nel Dorset in piena Jurassic Coast nel sud dell’Inghilterra, una mansarda di due editori sui tetti di Parigi, un meraviglioso trullo ad Alberobello, una villa a San Francisco con SUV (mia figlia e le sue amiche se la sono spassata per una settimana nel loro giro in California), un appartamento affacciato su un canale a Venezia, una villa di tre piani con terrazza sul tetto direttamente sul mare a Ibiza, una mansarda sui tetti di Siena con vista sull’imponente cattedrale, un appartamento nel quartiere del Born a Barcellona , una villa sulla collina di Boston di proprietà di un professore di Harvard e di sua moglie, un attico al 18esimo piano in pieno centro a Sydney, fino ad arrivare a una villa sul mare nel Connecticut, con scambio auto, pass autostradale e spiaggia privata!
Da passione a lavoro: la scrittura sullo scambio casa e il viaggio sostenibile
Lo scambio che mi porto più nel cuore è proprio quello doppio negli USA su cui ho iniziato a “lavorarci” un anno prima e che ci ha regalato 25 giorni che non dimenticheremo mai! Credetemi, per ognuno di questi viaggi in scambio casa ho collezionato una quantità di aneddoti di vita, di relazioni, di avventure e di piacevoli fuori programma che mi sono decisa, durante il primo lockdown, di scriverci un libro che uscirà a breve! Quest’estate poi ho avuto la fortuna di incontrare, tramite Instagram, la spumeggiante Elisabetta Marangoni, un’affermata immobiliarista di Torino che ha deciso di creare un sito che si chiama www.in-sta-casa.com e considerarlo un grande “contenitore” di tematiche legate al mondo della casa, nel quale tengo una rubrica dedicata all’ homeswapping, attività che mi soddisfa molto e spero incontri il favore dei lettori.
Accogli come vorresti essere accolto
Il mio motto è “accogli come vorresti essere accolto”, perché una casa pulita e profumata è già una bella accoglienza. Qualche ripiano negli armadi libero per i vostri ospiti, grucce in quantità a disposizione, asciugamani soffici, una bottiglia di un vino tipico come benvenuto accanto alle istruzioni sulla casa e tips di viaggio. Eventualmente, qualcosa in dispensa per una cena frugale nel caso gli ospiti arrivino la sera tardi dopo un lungo viaggio. Questi sono solo alcuni consigli per uno scambio casa perfetto! Io ho trovato cenette frugali quasi “commoventi” al nostro arrivo in tarda serata in alcune case. Se ancora non siete convinti, andatevi a vedere il film “L’Amore non va in vacanza” con Cameron Diaz e Jude Law! Vi assicuro che è esattamente così che si vive lo scambio casa, tutto corrisponde a realtà.
Mmmhh… è solo Jude Law che non mi ha ancora suonato alla porta!!