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Come diventare un Travel Designer

Già da diversi anni il mondo della digitalizzazione e della personalizzazione vanno di pari passo. Questo succede anche nel turismo, dove unicità e libertà sono le caratteristiche predominanti. È proprio in uno scenario simile che si inserisce la figura professionale del Travel Designer, oggi ti spiego come diventare sarto dei viaggi. 

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I requisiti fondamentali per diventare un Travel Designer

Passione, studio e creatività sono le caratteristiche che ti servono, se vuoi disegnare viaggi su misura a livello professionale. Se hai la passione per i viaggi e sei una persona creativa sei già a buon punto! Spesso si crede che per lavorare nel turismo sia necessario aver viaggiato in tutto il mondo, in lungo e in largo. Non è del tutto così, o meglio, aver viaggiato tanto è di certo un vantaggio, però, per regalare emozioni ai propri clienti, è necessario aver visitato, con la sete della conoscenza del diverso. Il mondo nel quale viviamo è molto vasto e con diverse sfumature culturali, che devono essere rispettate da chi viaggia, perché sono il vero fulcro dell’esperienza. La creatività è l’essenza della nostra era digitale, perché, grazie (o a causa) di internet, tutto è alla portata di tutti, questo fa in modo che le persone cerchino sempre più personalizzazione. Quindi una buona dose di creatività è essenziale per regalare esperienze mozzafiato.

Come diventare un travel designer

Lo studio per fare la differenza nel mondo del Travel Design 

Ora, veniamo allo studio, componente che reputo importantissima. Sicuramente, avrai letto che per diventare Travel Designer non servano chissà quali studi, e in parte è così. Dico in parte, perché la linea di demarcazione tra chi fa bene o in modo mediocre questa professione, risiede proprio nella qualità degli studi fatti. Certo, ormai esistono corsi e master per fare qualsiasi cosa, ma in qualche mese è impossibile essere pronti al 100% per essere catapultati nel mondo del turismo e fare la differenza. Sicuramente, la strada corretta non esiste. La formazione e lo studio costante, per approfondire ogni sfaccettatura della professione, anche la parte più teorica, sono un tassello fondamentale per fare la differenza nel mondo del turismo. Il mio consiglio è di scegliere un master o un corso, perché professionalizzano velocemente. Valutando anche un corso di laurea triennale in scienze del turismo, per avere una visione più ampia di tutto ciò che è essenziale approfondire per proporsi al meglio sul mercato.

Come diventare un travel designer

L’unicità dell’esperienza di viaggio 

Studiare è faticoso, quindi molti si buttano nelle professioni turistiche pensando di trovare la strada spianata e una carriera semplice. Forse una decina di anni fa o più poteva essere così. Oggi le esigenze del viaggiatore sono cambiate. Grazie a internet, tutti possono crearsi un viaggio da soli, ma quello che un professionista può dare è l’unicità dell’esperienza. Quindi, se vuoi lavorare in questo settore è necessario che tu abbia conoscenze approfondite di ogni sfaccettatura delle destinazioni che vengono proposte. Anche in questo caso, meglio specializzarsi in poche destinazioni, che essere generalisti e proporre tanti tour privi di emozioni. Fare affidamento su un Travel Designer significa anche poter richiedere esperienze difficilmente presenti su un catalogo. Questo perché i partner sono profondi conoscitori del proprio territorio e delle sue potenzialità, quindi sanno cucire il viaggio che soddisfi le esigenze di ogni viaggiatore

Ora veniamo agli strumenti del Travel Designer

Tra storytelling, effetto wow, flessibilità, effetto community e ascolto gli strumenti e le sfide del Travel Designer sono molteplici. 

1. Flessibilità: il punto di forza del Travel Designer

Spesso la richiesta del viaggiatore è di avere un itinerario di massima e qualche servizio prenotato per potersi gestire in autonomia il viaggio, senza troppe imposizioni. Da un lato ci si trova ad affrontare questo retaggio conseguente al modo di lavorare imposto dalla realtà del mondo del turismo degli ultimi 40-50 anni e dall’altro con la necessità di convivere con la crescente voglia di libertà delle persone, che cercano nel viaggio una vera e propria catarsi. Questo è il vero e proprio scoglio da superare.

2. Effetto community: il viaggio accorcia le distanze 

Veniamo a questo crescente trend degli ultimi anni. Se da un lato i viaggiatori hanno necessità diverse, dall’altro molti cercano la condivisione di un momento. Questo è un effetto boomerang dato dalla solitudine imposta dalla società globale, che porta le persone a volersi avvicinare e conoscere sempre di più (perché nonostante tutto l’uomo ha sempre vissuto in comunità e per questo ne cerca costantemente il calore). Quindi flessibilità, unicità e condivisione devono coesistere, ecco, che il Travel Designer deve riuscire a creare qualcosa di speciale per ognuno dei suoi clienti, tenendo conto delle loro esigenze

3. Ascolto attivo: Travel Designer un po’ psicologo?

Caratteristica essenziale del Travel Designer, perché attraverso domande specifiche deve conoscere a 360° il cliente, per formulare una proposta che gli calzi a pennello e lo sappia emozionare ancora prima di essere partito. Inizialmente, questa professione si limitava alla consulenza e alla costruzione di un itinerario per il cliente, che si occupava della prenotazione dei servizi in autonomia. Quindi l’ascolto attivo era la base del lavoro. 

4. Storytelling: l’arma a doppio taglio del Travel Designer

Nel Travel Design è lo strumento che veicola le emozioni, serve a proiettare il viaggiatore nella destinazione attraverso la descrizione dei profumi, dei colori, delle immagini e della cultura. Spesso, quando il viaggiatore si affida a un professionista i motivi sono due: il poco tempo e la paura dell’ignoto. Lo storytelling è lo strumento che serve a diminuire la paura dell’ignoto, perché il viaggiatore avrà un assaggio della destinazione ancora prima di averla vista con i propri occhi. Si crea in questo modo delle aspettative

5. Effetto wow: la vera essenza del viaggio

Questa è la vera essenza del Travel Designer e il suo vero valore aggiunto, perché è lo strumento che fa si che il cliente superi le proprie aspettative vivendo un’apoteosi di emozioni a conclusione del viaggio. Più il Travel Designer conosce la destinazione in tutte le sue sfaccettature e seleziona i propri partner, meglio il cliente sarà soddisfatto e probabilmente ripeterà l’esperienza.

Ricapitolando, per diventare Travel Designer sono necessarie diversi elementi. Passione, studio, esperienza, ascolto e tanta curiosità.

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